Giovedì 1 febbraio alle ore 18.00 a Casa Luzzati si terrà l'incontro "Note per una biografia, Emanuele Luzzati" a cura di Sergio Noberini, nell'ambito della rassegna "Segrete Tracce di Memoria" giunta alla sua XVI edizione.
Il progetto “Segrete”, ideato e costruito da Virginia Monteverde sul tema della Shoa coinvolge in tutte le forme l’opera di Luzzati. Luzzati stesso è toccato dalle leggi razziali ed è costretto a fuoriuscire, nel 1938, a Losanna, in Svizzera, lontano dalla famiglia.
Alcune illustrazioni percorrono il periodo nella pubblicazione Guida di Roma, come anche nel libro di Elena Loewental “Barzellette ebraiche”.
L’artista fa cenno a quegli anni portando la nostra attenzione al periodo svizzero, avendo avuto la possibilità di guardare all’arte europea, a Picasso, agli spettacoli importanti dell’epoca. Proprio a Losanna nascono gli esordi delle esperienze artistiche e teatrali con i compagni di esilio Alessadro Fersen, Aldo Trionfo, Guido Lopez, Livio Zeller e altri ancora.
Se vogliamo rimarcare un filo rosso, da sempre Luzzati ha puntualizzato i suoi processi creativi con un forte spirito di collaborazione e partecipazione: Fersen, Trionfo, Marcucci, Poli, Calì, Rodari, Singer, Shalev e altri ancora.
Se consideriamo l’eredità artistica e umana che ci ha lasciato sicuramente emerge il valore della generosità, in modo particolare nell’educazione alle arti delle nuove generazioni, non da maestro impositore, quanto a essere stimolo alla fantasia del bambino e dello studente.
Oggi in un periodo di rumori, di guerre, di negazione dei diritti umani e sociali, la sua lezione si fa preziosa.
Occorre ripartire sì dalla memoria, ma come valore di pensiero nuovo dell’agire umano. Il rischio, colto da molti spiriti che hanno vissuto il dramma della Shoà, di ridurre, minimizzare o addirittura misconoscere ciò che è avvenuto, non può prevalere e imporsi come cultura diffusa.
Facciamo nostro il messaggio di un protagonista della cultura del ‘900, per orientare gli sforzi intellettuali, filosofici, artistici in direzione di un piano di educazione e di riflessione di pensiero per una consapevolezza e coscienza di partecipazione e affermazione dei diritti sociali. Forse contrariamente al periodo in atto, prepariamo e favoriamo la sensibilità di un nuovo umanesimo.
(Sergio Noberini)
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