A Casa Luzzati - ente depositario del patrimonio dell’artista e, dal giugno 2021, nuovo polo culturale di Genova - più che una “mostra” si propone un “progetto”, perché attorno ai due maestri liguri, la cui arte è riconosciuta a livello internazionale, ruotano diversi eventi: a partire dal confronto tra le illustrazioni che Emanuele (Lele) Luzzati realizzò per i libri di Italo Calvino e le sue peculiari raffigurazioni di città (in particolare la serie di disegni raffiguranti la “vecchia” Genova, realizzati tra il 1945 e il 1950 e mai esposti finora), che così bene si prestano, in un suggestivo gioco di rimandi, al commento de Le città invisibili.
Nella sezione dedicata alle fiabe sono esposte le tavole originali dei libri di Calvino che Luzzati illustrò negli anni settanta per le edizioni Einaudi: L’uccel belverde (pubblicato nel 1972 e ristampato poi altre quattro volte negli anni 1974, 1979, 1982, 1988 ed edito in Inghilterra nel 1975, con traduzione di Sylvia Mulcahy e il titolo Italian Folk Tales, da J.M.Dent & Sons); Il Principe granchio e altre fiabe italiane (1974, ristampa del 1989) e Il Visconte dimezzato (1975, ristampato nel 1979 e nel 1981).
Questo articolato evento espositivo intende dunque mettere in dialogo le individuali poetiche della leggerezza proprie dei due artisti: l’esperienza profonda e onirica di Calvino con la lirica riflessione di Luzzati sulle incoerenze del mondo.
I due hanno infatti intessuto un intenso e fecondo rapporto intellettuale e professionale, ben oltre l’intreccio tra l’inconfondibile segno artistico dell’uno e la lucida parola pensante dell’altro.
Proporre una mostra dei due maestri diventa pure un’occasione unica per promuovere la Liguria, che è stata alla base della loro ispirazione artistica: storie, suggestioni, colori, tradizioni mediterranee di questa regione sono entrate nell’immaginario di tutto il mondo anche attraverso le loro opere.
Liguri entrambi, ambedue eclettici e quasi coetanei (Luzzati era del 1921, Calvino del ‘23), hanno sperimentato ciascuno nel proprio campo le infinite potenzialità della creatività: si sono incontrati soprattutto sul terreno della dimensione allegorico-fiabesca che ha rappresentato una delle anime dello scrittore, che fu narratore dal talento composito e visionario, intellettuale eclettico ed esploratore dell’esistenza, sempre fortemente impegnato sul piano civile e culturale. Basti solo pensare alla celeberrima trilogia calviniana, composta da Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959).
Questo condiviso amore per la Liguria Luzzati lo spiegava così:
«Il Visconte dimezzato è il primo libro che ho illustrato delle opere di Italo Calvino. Ma è ligure, è della mia terra, lo sento moltissimo questo entroterra ligure che è veramente un mondo speciale. Perché non è la solita Liguria che tutti conoscono con gli scogli, è questo mondo fatto di odori e di sapori e Calvino lo fa venire fuori in una maniera straordinaria. Ho cominciato proprio facendo l’illustrazione di un personaggio che è il visconte strappandola in due per dare l’idea del visconte dimezzato. Ho giocato come Calvino giocava, perché c’è tutto un gioco nell’opera di Calvino fra il serio e il poetico».
L’approfondimento del rapporto di Luzzati con Calvino - anche in ambiti anche meno noti della sua produzione - si sviluppa in mostra attraverso l’esposizione di copertine e di libretti dei dischi del Quartetto Cetra, omaggio a Virgilio Savona (dando così seguito al centenario di Vittorio Gassman del 2022). E inoltre:
- il film di animazione di Luigi Berio Genova sinfonia della città (2005), ispirato alle città invisibili di Calvino, con immagini tratte dall’opera di Luzzati e musiche di Stefano Cabrera;
- la presentazione di un nucleo di acquarelli originali di botanica, a ricordare l’incontro con Guglielmo Libereso, giardiniere di Casa Calvino;
- la proiezione del filmato L’Isola Calvino, unitamente ad altre opere del regista Roberto Giannarelli con interviste a Renzo Piano, Libereso, Eugenio Scalfari e allo stesso Calvino.
Una sezione della mostra sarà inoltre dedicata alle tavole originali per il Candide di Voltaire, riguardo alle quali Luzzati dichiarò:
«Ho pensato al Candido di Voltaire perché è sempre stato un mio pallino e c’è qualche cosa nel Visconte Dimezzato anche del Candido di Voltaire».
Ulteriore spazio trovano le carte e i tarocchi, con uno splendido bozzetto originale per lo spettacolo della Tosse, e il Marco Polo di Luzzati, realizzato prima come film per la Rai, poi come libro e, in seguito, come spettacolo per il Teatro della Tosse.
Sono infine presenti in mostra edizioni d’epoca di libri di Calvino illustrati da altri artisti, come ad esempio il Marcovaldo di Sergio Tofano del 1972, proveniente dalle collezioni del Museo Biblioteca dell’Attore.
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